Nella creazione delle lingue artificiali non esiste una
specifica normativa che si occupa della loro invenzione, tuttavia si possono
sottolineare alcuni elementi.
Le lingue artificiali sono lingue provviste di:
- regole sintattiche, a volte descritte, a volte prive di descrizione
- proprio lessico, inventariato o meno.
Il fenomeno della creazione di lingue
artificiali non è unitario ma si presenta a seconda delle caratteristiche,
delle motivazioni.
In una lingua occorre che ci sia almeno una
delle seguenti condizioni:
- la formalizzazione esplicita delle regole di sintassi
- la denominazione della stessa lingua.
Mentre la formalizzazione è una condizione
sufficiente ma non necessaria, la denominazione è una condizione necessaria ma
non sufficiente, se non è accompagnata dalla spiegazione della sintassi o da
almeno qualche esempio.
In realtà molti repertori tengono conto anche di lingue
di cui viene menzionato solo il nome. Un esempio di lingua di cui manca la
formalizzazione esplicita è il "persiano antico" di cui Tommaso Landolfi
dà campionature in "Dialogo dei massimi sistemi".
"Dialogo dei massimi sistemi", Tommaso Landolfi, edito da Adelphi
Il grammelot teatrale è un esempio di lingua fornita di denominazione ma
priva di formalizzazione, perché non risponde a una regola mimetico-intonativa e non a una sintassi.
Per
quanto riguarda i simboli utilizzati, si registra l'utilizzo dei vari alfabeti
e delle corrispondenti lettere, ma in senso più lato, come avviene per
l'esperanto, si ricordano anche le due bandiere simbolo stesso della lingua e
dei suoi principi.
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